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Marzadro, quarta distilleria in Italia. Da 70 anni tra tradizione e modernità.
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Sono passati 70 anni da quando Sabina Marzadro, con l’entusiasmo di chi vuole cambiare vita dopo la guerra, ha iniziato a distillare. Oggi, forte della passione delle nuove generazioni, la realtà aziendale trentina della Distilleria Marzadro rappresenta il perfetto trait-d’union tra la tradizione profondamente radicata e la necessaria modernità. L’obiettivo è proporre la grappa mantenendone l’anima originale e adattandola alle nuove tendenze, un prodotto rispettoso della propria storia e allo stesso tempo innovativo, nelle declinazioni dovute alle diverse maturazioni e nelle contaminazioni, anche sperimentali, in cucina e nella mixology.

Tre generazioni, dal 1949 a oggi, hanno realizzato il sogno di Sabina Marzadro, che accese il fuoco sotto il primo alambicco nel cortile di casa. Da allora tante sono le tappe che hanno caratterizzato l’evoluzione dell’azienda: gli ampliamenti degli anni ’60, la ricerca e selezione con le grappe di monovitigno iniziate negli anni ’70, la nascita dei liquori e l’apertura al mercato estero negli ’80. Fino al 2002, quando fece la comparsa la Grappa Stravecchia Le Diciotto Lune, ottenuta con affinamento di un minimo di diciotto mesi in piccole botti di legni pregiati. E nel 2004 con la costruzione dell’attuale sede (realizzata dagli architetti bolzanini Walter Maurmayr e Günther Plaickner), portando la distilleria con 8 alambicchi a Bagnomaria, la bottaia, gli uffici, il magazzino e il reparto di imbottigliamento da Bardolino a Nogaredo.

In Italia la produzione di grappa vede la Distilleria Marzadro posizionarsi al quarto posto, con un’incidenza importante sul fatturato (15%) nel 2018, dietro le due Bonollo e la Franciacorta. Elemento distintivo, che non si misura in percentuale, è la forte consapevolezza di appartenenza territoriale e l’orgoglio della storia famigliare. Anche nei periodi in cui il mercato diventava sfavorevole, la Marzadro ha saputo cogliere i cambiamenti di tendenza e ha trovato nuovi sbocchi e nuovi prodotti: le grappe invecchiate in botti di legni particolari o nelle anfore di terracotta, le monovitigno, la linea di creme e liquori che ormai è identificativa del marchio. L’ampliamento del catalogo ha avuto esiti positivi anche nell’esportazione, nonostante all’estero sia ancora difficile imporsi su gusti ancorati su whisky o cognac.

Negli ultimi anni si è acceso grande interesse per le cosiddette “contaminazioni”: utilizzi estemporanei della grappa in ambienti dove in genere non viene contemplata. A partire dalla cucina, utilizzata come ingrediente nella preparazione dei piatti, fino al mondo della mixology. In particolare, quest’ultima, offre alla grappa interpretazioni sorprendenti, nei cocktail ideali per l’aperitivo e per l’after dinner.

La nuova sfida per la famiglia Marzadro si chiama Madonna delle Vittorie: rilevata nel 2016, la cantina con annesso agriturismo e frantoio, è un punto di riferimento in particolare per il turismo sportivo. Si trova infatti ad Arco (a due passi da Riva de Garda), proprio sulla pista ciclabile che unisce Trento al lago di Garda attraverso la Valle dei Laghi. I prodotti di punta sono il Trento Doc e l’olio extravergine di oliva Garda DOP. Il ristorante si distingue per una cucina tipica trentina, attenta nella scelta degli ingredienti, provenienti solo da filiere locali e accompagnati da quelli prodotti in azienda.

 

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Francesca Casali

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